Chiesa di S. Pietro in Tutorio (Cimitero di Civitella)
La chiesa di San Pietro in Tutorio sorge ai margini del cimitero della frazione di Civitella, fuori dalle mura del castello di Civitella. La chiesa è considerata una delle chiese più antiche della Valnerina.
La chiesa di San Pietro in Tutorio ridotta a cappella cimiteriale un tempo villa di transito del comune di Montesanto. Deve il suo nome all’antico toponimo del monte su cui sorge, chiamato “monte Tutorio” fino al XX secolo (secondo padre Pietro Pirri), poi sostituito con “monte Dogolo” nella cartografia moderna. Nel medioevo la chiesa occupava una posizione strategica, inserita in una fitta rete di collegamenti tra la Valnerina, Sellano, la Valle del Vigi, le Marche, Visso, Norcia e l’altopiano di Colfiorito. Il territorio circostante fu a lungo conteso tra Spoleto, Norcia e il Ducato dei Varano di Camerino. San Pietro in Tutorio è una delle chiese più antiche della Valnerina: la prima menzione risale al 1115, in un atto di donazione del vescovo di Spoleto all’abate di Sant’Eutizio. È citata di nuovo nel 1253, nel 1333 nel Libro delle Decime, e ancora nel tardo Trecento nel Pelosius, come dipendenza della Pieve di Santa Maria di Mevale. Nel 1697 è registrata una visita pastorale dell’abate commendatario Passerini, che ne descrive l’altare con la Madonna tra San Pietro e San Paolo, e un secondo altare dedicato al Crocifisso. Con il tempo, la chiesa perse importanza a favore della vicina San Lorenzo di Civitella, decorata nel Cinquecento da Fabio Angelucci. L’ultima menzione certa di San Pietro risale al 1713, in una visita del Lascaris. Già nel 1913 padre Pietro Pirri ne parla come “ruderi”, segno che il declino era iniziato ben prima. Di piccole dimensioni, ha un’abside semicircolare che sporge oltre il muro di cinta. Non conserva più affreschi, ma tracce di decorazioni passate sono documentate. La facciata attuale, molto semplice, è frutto di un rifacimento successivo che ha ridotto le dimensioni originarie dell’edificio, come dimostra la pavimentazione interna in lastre di calcare che prosegue all’esterno. L’ultimo intervento di consolidamento è avvenuto nel 2000, dopo il sisma del 1997.