Chiesa di San Francesco

La chiesa parrocchiale di San Francesco venne eretta dai Frati Minori nel XIV secolo. Essa domina l’estremità occidentale più a monte di Serrapetrona e si affaccia su un ampio sagrato ornato da aiuole verdi e alberi.
Il terreno destinato alla costruzione del convento e della chiesa di San Michele, poi divenuti di San Francesco, fu acquisito dai Frati Minori Conventuali nel 1325. Alla realizzazione dell’edificio contribuì anche un frate originario di Serrapetrona, Giovanni, soprannominato “della Martella”, che morì il 28 febbraio 1331, a lavori ultimati. L’intitolazione a San Francesco avvenne solo molto più tardi: è infatti dalla fine del Quattrocento che comincia a comparire la denominazione “Chiesa di San Francesco”. Con il trasferimento dei Conventuali presso le mura del castello, ebbe inizio la storia sacra e civile del borgo, grazie anche al ruolo centrale della comunità francescana. Quest’ultima contribuì in modo significativo al prestigio dell’Ordine, grazie a numerosi personaggi illustri e alla creazione di pregevoli opere d’arte, che arricchirono il decoro del tempio. La popolazione, in segno di stima e riconoscenza, fu sempre generosa nei confronti dei frati. Nel Settecento, la chiesa contava sette altari. I Conventuali rimasero a Serrapetrona fino al 1808, anno della soppressione napoleonica. Tre anni dopo, nel 1811, la chiesa ricevette il titolo di parrocchiale, a seguito dei gravi danni subiti dall’antica chiesa di San Clemente, lesionata dal terremoto del 1799. Da allora, la funzione e il titolo della chiesa arcipretale di San Clemente — situata all’interno del castello e divenuta inagibile — furono trasferiti alla chiesa di San Francesco, titolo che conserva ancora oggi. L’intero complesso architettonico si sviluppa attorno a un ampio quadrilatero: i tre lati a monte ospitano il convento, mentre sul lato sud si affaccia la chiesa. Al centro si trova il chiostro. Lo stile architettonico della chiesa è quello del gotico francescano, tipico dell’Italia centrale e particolarmente diffuso nelle Marche e in Umbria. L’edificio è caratterizzato da un’abside rialzata rispetto al resto dell’aula liturgica. Il campanile fu ricostruito nei primi decenni del Novecento, mentre l’intera chiesa subì importanti interventi di restauro tra il 1958 e il 1961. L’interno è a navata unica, con copertura a capriate lignee a vista. L’abside, a pianta quadrata, presenta una volta a crociera impostata su costoloni, ed è delimitata da un arco trionfale a sesto acuto. Gravemente danneggiata dal terremoto che colpì Marche e Umbria nel 1997, la chiesa fu completamente restaurata e solennemente riaperta il 12 maggio 2002. Fortunatamente, non ha riportato danni in seguito al Terremoto del Centro Italia del 2016 e, attualmente, continua a essere officiata come chiesa principale del comune.