Ricettività
Chiesa Madonna dei Calcinari

Chiesa Madonna dei Calcinari

La chiesa della Madonna dei Calcinari, risalente al XV secolo, è un luogo di culto dedicato ai pellegrini. Conserva pitture del periodo e testimonia la devozione di una confraternita di calcinai o muratori.

Il luogo è destinato al ristoro spirituale di pellegrini e viandanti, nonché a testimonianza della devozione di una confraternita di "calcinari". Il termine "calcinari" si riferisce sia ai lavoratori della calce, anticamente utilizzata per l'igiene e la disinfezione, sia, più ampiamente, ai muratori, la cui incolumità era quotidianamente esposta ai pericoli del cantiere. Questa interpretazione è supportata dalla presenza delle immagini di San Sebastiano e San Rocco. Il prospetto principale nord si presenta in tutta la sua umiltà come una grande superficie a capanna, per lo più estesa in orizzontale, realizzata con conci di pietra prevalentemente irregolari – finitura recuperata col restauro del 2014 a sostituzione del precedente strato d’intonaco - bucata esclusivamente da portone con piccolo oculo sovrastante e rispettivamente ai lati da due minute finestre quadrate. Oltre a queste aperture, altre tre finestre, poste rispettivamente due su fronte est e una su fronte ovest, provvedono all’illuminazione naturale dell’aula e della sagrestia. Sul prospetto est, inoltre, si rileva una cornice a conci ben sbozzati di quello che probabilmente fu un tempo l'ingresso principale all'aula, accesso attualmente tamponato. La parete fondale del presbiterio, rialzato dal piano dell’aula, è modulata al centro con un’abside scavata nella roccia viva del monte: questa caratteristica ha determinato la presenza di umidità. La modesta altezza e la predominanza della larghezza nell'interno conferiscono all'aula l'impressione di un quadrato, nonostante la sua effettiva forma rettangolare. Rialzato di un gradino rispetto al piano dell’aula, il presbiterio condivide con essa la copertura a capriate, travi e solaio in laterizio a vista. L'abside, invece, si distingue per essere ricavata nel fianco della montagna, con una semicupola realizzata in camorcanna e successivamente intonacata, come le altre pareti dell’aula. La sagrestia, di dimensioni molto contenute, si apre a sinistra dell’altare. A seguito del restauro del 2014, le superfici murarie sono state tinteggiate di giallo, con una guida rossa che percorre il perimetro inferiore dell’ambiente. È stata prestata particolare attenzione nel preservare la decorazione pittorica (1457–1503) della controfacciata e della porzione di muro perimetrale sinistro, corrispondente al portale ora tamponato, precedentemente menzionato. La serie di effigi di santi e madonne con bambino tra i quali San Rocco e San Sebastiano, protettori degli afflitti dalla peste e dalle sofferenze e dei pellegrini in viaggio per Roma e Loreto, denota la devozione di una confraternita di “calcinari”, forse produttori di calce viva, più probabilmente muratori. La struttura è realizzata per tre lati con muratura portante perimetrale di blocchi e conci di pietra prevalentemente irregolari, questi ultimi sono stati ammorsati al lato fondale costituito dalla viva roccia della montagna. La copertura consiste in un tetto di coppi a due falde su fondo in laterizio che poggia su sistema ligneo di arcarecci, travi e capriate, queste ultime sorrette da mensoloni finemente lavorati.

Comune
Sefro
Indirizzo
Strada Provinciale 97, 62025 Sefro MC
Telefono
0737/45118
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