Ricettività
Grotte Beato Bernardo

Grotte Beato Bernardo

Il Beato Bernardo, primo compagno di San Francesco, visse in esilio nelle grotte di Sefro per oltre due anni. Oggi, il sito, raggiungibile con una breve camminata, conserva il fascino di un luogo di spiritualità immerso nella natura.

Bernardo Quintavalle, primo compagno di San Francesco, trovò rifugio nelle grotte di Sefro durante il suo esilio. Proveniva da una ricca famiglia di Assisi, quella dei Berardello Quintavalle, e si era laureato in legge all'Università di Bologna, dove il suo parere era altamente rispettato. L'incontro con Francesco scosse profondamente la sua vita. Abbandonò tutto per seguirlo. San Francesco, prima di morire, lo benedisse dicendo: “Il primo fratello che il Signore mi ha dato” e ponendo la mano sulla sua testa, aggiunse: “è Bernardo”.
Dopo la morte del Santo, rimase fedele all'osservanza della regola, ma le divergenze con i frati che desideravano una versione più mitigata lo costrinsero a fuggire da Assisi. Scelse senza esitazione la via delle Marche, ben consapevole dell'ammirazione e della simpatia che il popolo marchigiano aveva sempre riservato a San Francesco. Attraversata la porta, “per qua iutur in Marchiam”, della cinta muraria di Assisi si trovò ben presto a Nocera Umbra. Qui percorse un sentiero più difficile e meno battuto, che passava ai fianchi di monte Pennino (1571m.) attraversava la Bocca della Valle Scurosa (1149 m.) e lasciando alla sinistra il massiccio del monte Linguaro (1390 m.) scendeva rapidamente verso Sorti. Non è improbabile che, durante il viaggio, si sia fermato al romitorio del Sepolcro, situato lungo il sentiero della Valle Scurosa, dove oggi restano alcune rovine, trovando ristoro e sollievo. Gli fu indicato un rifugio a metà strada tra i Castelli di Sorti e Sefro, dove si apre il vallone di Cerpesene, che squarcia la montagna in due. Attratto dalla presenza di “sorella acqua”, tanto lodata da San Francesco, Bernardo ritenne quel luogo il più adatto per la sua dimora. Salendo lungo il sentiero, si trovò nel cuore di due scogliere opposte: quella del Cimara e quella del Crestaio, quest'ultima con cinque grotte, due delle quali ostruite da detriti. Il Beato Bernardo visse in questo luogo montano, isolato dal resto del mondo, per oltre due anni, utilizzando una grotta come rifugio e, essendo sacerdote, un’altra come chiesetta, con una pietra orizzontale usata come altare. Quando la tempesta si calmò, tornò ad Assisi, dove fu accolto con stima e cercato per i suoi consigli da dotti e teologi. Poco prima di morire, disse agli astanti: “Carissimi fratelli, mai io sono stato frate minore, se non nelle mie tentazioni; in quelle ho sempre trovato Dio che mi ha aiutato. Io però sento nell’anima mia, che se guadagnassi mille mondi non vorrei mai aver lasciato di servir Dio.” Le grotte del Beato Bernardo, dopo otto secoli, conservano intatto il fascino di una natura incontaminata e sublime. Qui, nel silenzio, possiamo ancora percepire nel profondo la voce del Signore, comprendendo le lodi scritte nel Cantico delle Creature. Le grotte possono essere raggiunte in 20 minuti di agevole cammino, risalendo il ruscello e seguendo le indicazioni poste lungo il sentiero. In questo luogo, fino a poco tempo fa, era possibile scorgere i resti dell’antico Mulino di Sorti risalente all'epoca medioevale, che sorgeva alla confluenza dei due fiumi.

Comune
Sefro
Indirizzo
Montelago, 62025 Sefro MC
Telefono
0737/45118
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