Palazzo Ricci – Arte Italiana del ‘900

Palazzo Ricci – Arte Italiana del ‘900
La storia
Edificato nella seconda metà del Cinquecento e successivamente trasformato a più riprese, Palazzo Ricci entra a far parte dei beni della nobile casata maceratese nel 1622.
Ingenti modifiche architettoniche e dell’apparato decorativo, volute da Antonio IV Ricci nella seconda metà del Settecento, ne determinano l’aspetto attuale caratterizzato da un essenziale ordine compositivo e geometrico.
Nel 1976 la Cassa di risparmio della provincia di Macerata acquisisce la dimora storica, ponendo fine allo stato di forte degrado in cui versava grazie all’avvio di un’imponente campagna di restauro.
Gli esiti di tali lavori consentono di ammirare tuttora l’edificio nella sua interezza; dal suggestivo seminterrato ai quattro piani sovrastanti, raccordati da uno scalone in pietra cornea di ascendenza vanvitelliana.
Il Museo
Oggi questo “contenitore” d’eccezione ospita la prestigiosa collezione di arte italiana del Novecento della Fondazione Cassa di risparmio della provincia di Macerata.
Attraverso le sale del museo si sviluppa un viaggio ideale che ripercorre i principali movimenti e protagonisti dell’arte italiana del XX secolo.
Dai grandi nomi del primo e secondo Futurismo quali Boccioni, Severini e Balla ma anche Depero, Prampolini e Pannaggi alla Metafisica di De Chirico.
Dagli orientamenti del gruppo Novecento alla Scuola Romana con artisti della levatura di Scipione, Mafai e Raphaël.
Dagli esponenti del gruppo Corrente alle ricerche astratte.
Dall’universo informale di Burri e Fontana alle evoluzioni della Pop Art con Schifano, Festa e Ceroli.
Un consistente nucleo di sculture, inoltre, documenta le ricerche plastiche del secolo scorso: da Rosso, figura di congiunzione tra Ottocento e Novecento, a Martini, Fazzini e Basaldella.
Dai grandi del dopoguerra, quali Cascella, Mannucci, i fratelli Pomodoro e Messina a Greco, Vangi e Manzù.
Oltre trecento opere tra pittura e scultura danno corpo alla raccolta, che si configura come un caso singolare nel panorama del collezionismo privato di origine bancaria, tanto per la sua specificità quanto per gli artisti presenti in essa.