Pinacoteca Comunale e Musei Civici

La Pinacoteca ospita opere dâarte molto importanti, tra cui âLâUltima Cenaâ di Simone De Magistris, una âCrocefissioneâ di Stefano Folchetti del 1513 e una âMadonna Adorante il Bambino con Angeli Musicantiâ di Vittore Crivelli.
Pinacoteca La tradizione artistica marchigiana è autonoma e perfettamente riconoscibile: le montagne tra Marche e Umbria, i Sibillini, sono stati in passato un territorio ricco e vitale, punto di passaggio degli spostamenti tra le cittĂ del nord, Venezia in particolare, e le vie commerciali che portavano da Roma al mare Adriatico, rendendo queste zone vero e proprio centro nevralgico della produzione artistica. LâArte Rinascimentale dellâAppennino, infatti, presenta caratteristiche distinte rispetto alle altre zone dâItalia. La "Madonna Adorante il Bambino con angeli musicanti" (fine XV secolo) di Vittore Crivelli, gioiello indiscusso della Pinacoteca di Sarnano, è una testimonianza esemplare di questa corrente artistica. Fratello del piĂš noto Carlo, Vittore Crivelli incanta anche lâocchio meno esperto con una pittura fatta di simboli e raffinati dettagli. Procedendo cronologicamente, ecco le opere di Vincenzo Pagani, pittore fermano, sospeso tra il simbolismo crivellesco e il classicismo compiuto di Raffaello: "Santa Lucia e gloria di angeli" (1525) e il polittico rappresentante il "Compianto sul Cristo deposto" (1529) sono frutto della fase piĂš matura di questo artista dallo spirito eclettico. Sempre sulla scia del Crivelli si collocano le opere del ginesino Stefano Folchetti "Crocefissione di Cristo" (1513), e dellâartista di origine slava Marchesiano di Giorgio da Tolentino "Madonna col Bambino, un santo francescano e oranti" (1500). Passando dal Cinquecento al Seicento, troviamo Simone De Magistris, pittore caldarolese allievo di Lorenzo Lotto, riconosciuto protagonista del Manierismo Italiano. La sua "Ultima Cena" (1607) si distingue per il particolare impianto scenico, tanto insolito per questâiconografia, quanto frequente nelle opere dellâautore. Numerose sono le tele di artisti marchigiani ed emiliani attivi tra il XVII e il XVIII secolo. Particolarmente significativa è la tela di Pietro Procaccini (1646), raffigurante San Francesco nellâatto di donare lo stemma del Serafino agli abitanti di Sarnano, mito fondativo del Comune nato nel 1265. Attualmente, nella Pinacoteca sono conservate anche le opere provenienti dalla Chiesa di Santa Maria di Piazza Alta: la "Madonna della Misericordia" (1494) di Pietro Alamanno; lo "Stendardo Processionale" (1456-1458) di Giovanni Angelo DâAntonio da Bolognola; le tavole con "San Pietro e San Giovanni Battista, San Benedetto e San Biagio" (1466â1470) appartenenti a un polittico smembrato di Niccolò di Liberatore detto lâAlunno; il complesso ligneo raffigurante la "Madonna orante e San Giuseppe" (1470) e la scultura lignea "Santa Lucia" attribuiti al Maestro Domenico del Presepe. Inoltre, nel museo è conservata anche una pala dâaltare di Simone De Magistris, raffigurante la "Deposizione" (1573), proveniente dalla Chiesa di San Cassiano. Musei Civici Un'ala dell'edificio della Pinacoteca comunale, ospita le collezioni dei Musei Civici. Al piano terra (attualmente non visitabile per lavori di restauro), il Museo dellâArte Sacra raccoglie oggetti e reliquiari provenienti dalle numerose chiese del territorio comunale. Al secondo piano, invece, si trovano tre collezioni: il Museo dei Martelli (lâunico attualmente visitabile), il Museo delle Armi e della Caccia e il Museo dellâAvifauna dellâAppennino (momentaneamente chiusi al pubblico). Il Museo delle Armi e della Caccia, con oltre cinquecento pezzi donati dal collezionista Mario ArrĂ , mostra armi bianche, corte, lunghe e in asta del Cinquecento e del Seicento; armi da fuoco civili e militari con inneschi di vario tipo; spade, daghe, baionette, pugnali, fucili e pistole, ma anche pezzi dâabbigliamento militare che ripercorrono le epoche lungo il triste fil rouge della guerra. Nel Museo dellâAvifauna dellâAppennino sono esposti oltre 700 esemplari appartenenti alle specie aviarie dei Monti Sibillini: passeracei, palmipedi, trampolieri, rapaci notturni e diurni tra i quali spicca una maestosa Aquila Reale. La collezione è opera dellâornitologo Luigi Brancadori. Infine, il curioso Museo dei Martelli. Una collezione forse unica al mondo, frutto del paziente lavoro di ricerca di Sergio Masini. Il Museo raccoglie martelli da tutto il mondo, utilizzando le infinite declinazioni di questâoggetto per raccontare culture e mestieri antichi e moderni.