Sorti

La frazione di Sorti originariamente era una "villa" del XIII secolo, nel XIV secolo divenne un “castrum” . La sua autonomia durò fino al 1816, quando venne unita con Agolla e Sefro.
Il piccolo borgo rurale, esisteva già alla fine del XIII secolo, pur essendo ancora citato come "villa". Nel diploma del Cardinale Sinibaldo Fieschi del 1240, Sorti appare tra le franchigie concesse a Camerino. Nel XIV secolo, da "villa" divenne "castrum", acquisendo probabilmente maggiore autonomia e un'organizzazione più strutturata. Pur non essendo pervenuti statuti comunali, si sa che le assemblee dell'Universitas, ossia dei capifamiglia, si tenevano nella chiesa principale di San Biagio. Sono documentati anche Consigli, la figura dei Massari, del Sindaco e del Podestà, quest'ultimo probabilmente nominato da Camerino. Nel XV secolo, Sorti era un centro florido, con un mulino, un forno pubblico e almeno 4 chiese. Il territorio era fortificato e comprendeva ville dipendenti fino a Montelago. Non esisteva un palazzo pubblico e le assemblee continuavano a svolgersi nella chiesa di San Biagio. Dal XVIII secolo, il comune iniziò a decadere. Nel riparto territoriale del 1817, Sorti divenne appodiato di Sefro, perdendo la propria autonomia.