La quintessenza del territorio
Biblioteca Valentiniana

Biblioteca Valentiniana

Referente: dr. Francesco Maria Aquili

Fondata nel 1802, la Biblioteca si intitola all’erudito e bibliofilo Sebastiano Valentini (1724-1802) che lasciò alla città la sua libreria e il patrimonio per l’accrescimento e la fruizione. A seguito della unificazione del Regno riceve i patrimoni librari, alcuni messi insieme a partire dal medioevo, delle congregazioni ecclesiastiche stabilite in città e soppresse per le leggi eversive. Qualificata a partire dalla sua istituzione anche come biblioteca centrale dell’Università di Camerino, diventa destinataria fino al primo decennio del Novecento – quando decollano le biblioteche universitarie di istituto – anche di gran parte delle acquisizioni disposte dalle Facoltà di Giurisprudenza e Medicina allora attive nell’Ateneo locale.

Il patrimonio librario attuale – costituito da centinaia di manoscritti ed incunaboli, circa diecimila cinquecentine, molte decine di migliaia di volumi italiani e stranieri, soprattutto di taglio scientifico, risalenti ai secoli XVII-XX – rende la biblioteca un’istituzione di richiamo soprattutto per ricercatori di alto profilo scientifico, particolarmente interessati alla storia della letteratura, del diritto, dell’architettura, della medicina, delle scienze in genere. Per questa sua caratteristica pressoché quotidiani sono i contatti della Biblioteca con studiosi di varie nazionalità.

Rilevante il materiale bibliografico, acquisito soprattutto negli ultimi anni, relativo al territorio camerte e più genericamente marchigiano, interessante per gli studiosi che svolgono ricerca sulle istituzioni e sui beni culturali che Camerino espresse nel corso dei secoli.

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