Patrimonio artistico
Gruppo Folkloristico di Castelraimondo

Gruppo Folkloristico di Castelraimondo

Il gruppo Folkloristico di Castelraimondo è stato fondato nel 1932, primo nelle Marche, rievoca i balli, le scenette e poesie in vernacolo, le situazioni nella famiglia, nei lavori contadini tipici di un tempo, come “lo mete” (il mietere), “lo scartoccià” (la raccolta del granoturco), “lo velegnà” (la vendemmia), “lo fienà” (la tagliatura del fieno) e le feste “sull’ara” (aia), che a quelli facevano seguito, oltre alle tipiche feste della “pasquella” e del “cantamaggio”. I costumi, fedelmente e accuratamente riprodotti e frutto di appropriate ricerche, sono quelli dei contadini nei giorni di lavoro e di festa, sia estivi, sia invernali, della fine dell‘800. Gli strumenti che accompagnano i canti e i balli sono l’organetto, la fisarmonica, il cembalo, il corno e la caccaella, strumenti musicali poveri e tipici della realtà contadina e paesana dei luoghi. Il gruppo, attualmente composto di circa quaranta elementi, tra piccoli e grandi, rallegra feste popolari in piazza, intrattiene platee attente e desiderose di conoscere le tradizioni, partecipa a sfilate, concorsi, raduni nazionali e internazionali, manifestazioni di solidarietà. Tra gli impegni più importanti a cui la formazione ha preso parte si ricordano: festival internazionali in Turchia, ex Repubblica Jugoslava, Polonia, Ucraina, Francia, Spagna, Olanda, Croazia, Serbia. Il folklore di Castelraimondo è stato diffuso anche in tutte le Regioni italiane: tra le maggiori città si ricordano Messina, Cagliari, Roma, Ostuni, Palermo, Reggio Calabria, Taormina, Grado, Caltanissetta, Ivrea, Viareggio, e tante altre. In tutte si è fatta conoscere la simpatia e la bellezza delle ragazze, che sono le uniche a ballare con i ciocchi (zoccoli di legno), la schiettezza e umiltà delle tradizioni, la battuta, lo stornello dei vecchi, il tutto in chiave coreografica. Oltre al saltarello, ballo tipico marchigiano, nello spettacolo sono eseguite danze che erano soliti ballare i nostri avi dopo il rientro a casa da una giornata di lavoro (mazurka, polka, tarantella marchigiana), i balletti coreografici che si rifanno ai passi fondamentali tradizionali. Nello spettacolo vengono anche eseguite scenette dialettali, scritte da autori locali, che ripropongono, in chiave ironica e umoristica, spaccati di vita quotidiana”. Nel 1985 il Comune di Castelraimondo ha consegnato al Gruppo un Attestato di Benemerenza perché: “con la sua ammirevole attività, ha portato con amore e vanto il nome di Castelraimondo in varie parti d’Italia ed Estero”. Nel 1998 è stato insignito con la medaglia d’oro da parte del Consiglio Regionale delle Marche. Nel 2002 il gruppo ha ricevuto a Policoro (MT) il premio FAFIt perchè “Difensore delle autentiche tradizioni folkloriche marchigiane attraverso 70 anni di prestigiosa storia”. In occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia è stato riconosciuto come Associazione di rilevanza Nazionale.

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