Arte e Cultura
Museo archeologico “G. Moretti” di S. Severino

Museo archeologico “G. Moretti” di S. Severino

Il Museo archeologico G. Moretti di S. Severino conserva reperti preistorici, piceni (dalle vicine necropoli di Frustellano e Pitino) ed Etruschi e, soprattutto pezzi provenienti dagli scavi dell’ antica Septempeda. Il Museo intitolato all´archeologo sanseverinate Giuseppe Moretti, istituito nel 1972 ed ospitato dal 2003 nei locali dell´Antico Episcopio del nucleo medioevale di Castello al Monte, offre un significativo quadro d´insieme della storia del territorio. Il percorso espositivo si snoda dalle culture preistoriche alle soglie dell´età medioevale attraverso le testimonianze dell´età picena e dell´età romana. I reperti raccolti nella prima sezione provengono quasi totalmente dalla collezione Pascucci, il quale nella seconda metà dell´800 raccolse più di duemila pezzi litici dell´età preistorica ascrivibili alle fasi del Paleolitico, Neolitico, Eneolitico e Età del Bronzo. L´età protostorica con la civiltà Picena è ampiamente documentata da reperti archeologici che vanno dal VII al IV-III sec. a.C. provenienti dall´abitato sulla sommità del Colle e dalle tre necropoli di Monte Penna, Frustellano e Ponte di Pitino. I preziosi corredi funerari esposti testimoniano l´elevata cultura dei Piceni – arricchita dai rapporti con l´Etruria, la Grecia e il vicino Oriente -: statuette di Marte, schinieri e elmi in bronzo, pomelli in avorio. Dei sepolcreti di Stigliano e Carpignano le pregiate kylix attiche a figure nere o rosse (V sec. a.C.) e vasi etruschi tra cui skyphoi e poculum databili tra il IV e il III sec. a.C. Tra III e II sec. a.C., con l´espansione della civiltà Romana nell´Italia centrale adriatica, si costituirono il “conciliabulum” e il centro di “praefectura” da cui si formò il “municipium di Septempeda”; da qui provengono gli unguentari, i frammenti in marmo dei Fasti Consolari Settempedani, la preziosa statuetta in bronzo di Mercurio, cippi funerari, urne cinerarie, materiale epigrafico e preziosi mosaici pavimentali della domus urbana a motivi geometrici e zoomorfi. Dall´area delle terme i frammenti delle decorazioni architettoniche e delle coppe di cui una a vernice nera con bollo in “planta pedis” ascrivibile al I sec. d.C.

Tratto dalla sezione turismo del sito del comune di San Severino

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