Arte e Cultura
Museo del trotto di Civitanova

Museo del trotto di Civitanova

Per gli appassionati del settore, la struttura del Museo del trotto di Civitanova Alta, incastonata come un gioiello fra le colline civitanovesi, nella valle dell’Asola, è un vero punto di riferimento in Italia e all’estero. Unico nel suo genere in ambito nazionale, il Museo ha sede in una casa colonica sapientemente ristrutturata: in circa trenta stanze espositive trovano posto cimeli, pubblicazioni, documenti iconografici, provenienti da tutto il territorio nazionale e anche da paesi stranieri, riguardanti il mondo del trotto dalle origini ad oggi. Ripercorrendo le varie tappe del trotto, dall’Ottocentesca diligenza alle attuali competizioni negli ippodromi, si compie anche un affascinante viaggio nella storia del costume.

Al primo piano dell’edificio troviamo la biblioteca che, oltre ad annuari, bollettini, ecc., raccoglie volumi di tutte le nazioni, dal ‘500 ad oggi, riguardanti, oltre al trotto, i vari temi ad esso collegati (veterinaria, mascalcia, ippologia, narrativa, libri d’arte); la fototeca, dove si possono ammirare circa 30.000 tra fotografie e dagherrotipi; l’emeroteca, che raccoglie giornali e riviste dell’800 e del ‘900. Degna di nota è senz’altro “la sala delle glorie”, con splendidi manifesti e bandiere riguardanti corse dell’800, fotografie e cimeli di personaggi e cavalli più rappresentativi per il trotto italiano.

Al piano superiore, trovano spazio le opere di grafica dedicate al trotto: si alternano raffinate stampe americane e inglesi ad altre più popolari e curiose. E’ questa una descrizione molto generica delle meraviglie presenti nel museo, tale e talmente degno di interesse è il materiale che in esso vi si trova. A creare questa struttura fu il capitano Ermanno Mori, personaggio di spicco nel mondo ippico nazionale e internazionale, che vide nascere la sua passione negli anni giovanili, nel ’47, durante il servizio militare a Roma, dove assisteva alle corse al trotto di Villa Glori. Finito il servizio militare, pensò di trasformare la sua proprietà agricola, mettendo al posto dei buoi, i cavalli e trasformando i suoi coloni da bovari in cavallari. Dal suo allevamento sono nati grandi cavalli, tra cui spiccano i nomi di Atod Mo, grande per la sua velocità e le sue vittorie, Ebsero Mo, che a Monaco ha vinto il campionato europeo dei tre anni e Sec Mo, cavallo di punta in Italia in questo momento. Atod Mo ed Ebsero Mo hanno il posto d’onore all’entrata del Museo, con prospicente una scultura dei due campioni.

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