Arte e Cultura
Museo Piersanti di Matelica

Museo Piersanti di Matelica

Il Museo Piersanti di Matelica prende il nome dalla famiglia Piesanti che abitò il Palazzo dal 1728 alla fine dell’800.

Si deve a monsignor Venanzio Filippo Piersanti, cerimoniere papale, il merito di aver iniziato a collezionare le raccolte del Museo: tra queste la più preziosa è quella delle relique conservate in piccole teche d’argento di manifattura romana del ‘700.
Nel 1901 la Marchesa Teresa Capeci Piersanti donava al Capitolo della Cattedrale il palazzo con tutti i suoi arredi e collezioni a cui in seguito furono aggiunte opere provenienti dalle chiese delle città ed altri oggetti rari e di pregio, frutto di donazioni.

Il Palazzo Piersanti, sede del Museo, venne realizzato intorno al ‘500 probabilmente da Giovanni Battista e Costantino da Lugano, autori di Palazzo Ottoni e risulta costituito dall’accorpamento di più edifici costruiti nel corso dei secoli. Alcune modifiche in funzione museografica, porteranno alla realizzazione di due itinerari, quello del Museo pinacoteca e quello della casa museo con gabinetto, la stanza da letto, la galleria, la sacrestia e la cappella. Il Museo raccoglie oggetti d’arte e dipinti di scuola marchigiana dei secoli XI-XVII, molti dei quali appartenuti a Monsignor Filippo Piersanti nel XVII secolo.

Particolare attenzione meritano un Crocifisso su tavola (firmato e datato 1452), considerato uno dei capolavori di Antonio da Fabriano, probabile autore anche di una Madonna col Bambino di grande finezza esecutiva. Inoltre, una Madonna col Bambino, S. Anna e altri Santi di Lorenzo d’Alessandro, una piccola tavola con San Sebastiano di Vittore Crivelli, un trittico su fondo oro di Arcangelo di Cola, dipinti di Jacopo e Giovanni Bellini (1430-1516), di Francesco di Gentile (att. 2° metà sec. XV), Bernardino di Mariotto (not. 1497-1527). Alcune stanze del Palazzo conservano gli arredi originali del XVIII ed espongono miniature, avori, arazzi francesi e fiamminghi, oreficerie sacre e curiosità tipiche del collezionismo settecentesco ed alcuni disegni attribuiti a Guercino (1591-1666) e Federico Barocci (1535-1612).

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