Paesaggio e natura
Orto Botanico di Camerino

Orto Botanico di Camerino

L’Orto botanico dell’Università di Camerino è stato istituito nel 1828 da Vincenzo Ottaviani, medico pontificio e professore di botanica e chimica presso l’Università, dal 1826 al 1841. Nella lettera del 29 marzo 1827 del Gonfaloniere Conte Ascanio Parisani, indirizzata al Monsignor Tesoriere Generale in Roma per ottenere il permesso di costruzione dell’Orto Botanico, si fa riferimento a “un terreno ortivo di spettanza della Reverenda Camera Apostolica e sottoposto fuori delle mura della città al Palazzo della Delegazione (cioè il palazzo ducale), che anche a giudizio del Professore si è creduto atto alla costruzione dell’Orto Botanico”. Il professore al quale si allude era il prof. Vincenzo Ottaviani, il quale fin dal suo arrivo a Camerino nel 1826 si era interessato alla fondazione dell’Orto Botanico.

In una lettera di cui si conserva la minuta, ma della quale non è nota la data e il destinatario, Ottaviani scrive infatti che il luogo migliore per la costruzione dell’Orto Botanico “sia l’Orto di Monsignor Delegato, perché cinto di mura, grande a sufficienza, esposto a mezzogiorno ed abbondante d’acqua”, cioè il terreno ortivo di cui si parla in precedenza. L’Orto Botanico venne poi istituito dal pontefice Leone XII con il chirografo del 9 aprile 1828. La città di Camerino è delimitata da potenti mura e bastioni che la sostengono da tutti i lati in modo da stabilire un’interruzione molto marcata fra il ripiano sommitale del rilievo collinare su cui sorge e le pendici sottostanti: “una specie di castello con mura molto alte e irregolari”, come ha scritto il drammaturgo Ugo Betti in un articolo rievocativo della sua città natale. Normalmente le mura servono per delimitare e racchiudere la città, ma nel caso di Camerino contribuiscono anche a sostenerla sulla sommità di un colle molto stretto e allungato, che ha anche condizionato, nel corso dei secoli, la sua forma urbis. Per tale ragione, l’area sulla quale sorge l’Orto Botanico, di un ettaro circa, si trova 27 metri più in basso rispetto al piano cittadino e l’accesso all’Orto è reso possibile sia dalla base delle mura, ove si trova l’ingresso vero e proprio, ed in tal caso si entra nel giardino attraverso un viale pianeggiante, sia dall’alto: si accede al giardino dalle logge rinascimentali del palazzo ducale percorrendo la scala a chiocciola di 106 gradini in grossi mattoni fatta costruire da Papa Pio V nel 1568.

Quando è stata eseguita la stampa di Camerino del Salmon (1757) l’Orto Botanico ancora non esisteva, ma su di essa si possono notare molto bene le caratteristiche architettoniche della città, con tutto il suo sfoggio settecentesco di torri, palazzi e. campanili e ancora una volta le mura e alla loro base, in corrispondenza del palazzo ducale, l’area sulla quale circa 70 anni dopo sarebbe sorto l’Orto Botanico. Una delle principali caratteristiche dell’Orto Botanico di Camerino è l’intima unione con le antiche mura e con gli edifici che su di esse sorgono, fra cui in particolare il palazzo ducale; il rapporto fra le mura e l’area verde sottostante, rappresentata dall’Orto Botanico, si può notare molto bene in tutte le mappe del giardino, come in quella fatta eseguire da Berlese (1895), che è abbastanza simile alla situazione odierna. Dalla piazza principale di Camerino l’Orto Botanico non si può vedere, essendo coperto dagli edifici del palazzo ducale, ma entrando “sottocorte” esso appare quasi improvvisamente attraverso il grande portale che immette sulla balconata incombente sull’Orto; analoghe, pur con molte varianti, sono le possibilità di osservare gli alberi del giardino da altri balconi e cortili del palazzo ducale.

Dalle logge rinascimentali e dai balconi del palazzo ducale appaiono le chiome dei grandi alberi secolari, alcuni dei quali risalgono all’epoca della fondazione del giardino: Liriodendron tulipifera, Gingko biloba, Platanus hybrida, Fagus sylvatica, Acer pseudoplatanus, Cedrus atlantica, Paulownia tomentosa, Pinus nigra, Taxus baccata, Stphylea pinnata, Quercus cerris, Quercus ilex, Celtis australis ed altre specie, costituiscono una stupenda cornice di verde agli edifici e alle mura di questa parte della città. Le fondamenta del palazzo ducale, sotto forma di archi e avvolti sovrapposti, poggiano sui banchi di arenaria di cui affiorano alcuni strati a livello del piano dell’Orto Botanico; in essi sono stati aperti già nei secoli scorsi alcuni grottoni che in seguito sono stati adattati a serre fredde per la conservazione nei mesi invernali delle specie esigenti in fatto di clima. La parte in pendio dell’Orto, chiamata in passato “boschiva”, è caratterizzata dalla presenza di grandi alberi che danno l’impressione di un giardino all’inglese; però essa è intersecata da numerosi vialetti delimitati da siepi di bosso potato all’italiana, che congiungono i vari settori dell’Orto. Nella parte pianeggiante del giardino sono coltivate numerose specie erbacee e arbustive, disposte in aiuole di forma rettangolare, che si notano anche sulla mappa di Berlese. Un vaso settore è destinato alla coltivazione di piante medicinali e alcune grandi aiuole rocciose ospitano molte specie della flora di alta quota dei Monti Sibillini e di altri massicci montuosi dell’Appennino centrale.

Nel giardino si trovano anche alcune vasche e fontane con piante acquatiche ed in una di esse di forma rotonda nel 1995 è stata collocata un’opera dello scultore Gino Marotta denominata “Universo vegetale”, di struttura metallica e sovrastata da un Apollo in bronzo fuso. L’Orto Botanico è delimitato verso la sua parte esterna da un muro che inizia poco sotto la porta Caterina Cybo (intitolata ad una delle donne più colte dell’Italia del suo tempo e consorte di Giovanni Maria Varano) e che si prolunga parallelamente all’andamento del palazzo ducale fino all’entrata principale dell’Orto. Al di fuori di questa cinta muraria minore si trova un viale di ippocastani, ricordati già dal Reali (1871 – 1876), che costituiscono un ulteriore ampliamento della massa di verde del giardino.

Tratto dalla sezione turismo del sito del Comune di Camerino.

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