Storia e Tradizioni
Nicola Vaccaj

Nicola Vaccaj

Nicola Vaccaj studiò Lettere a Tolentino e contemporaneamente si dedicò alla musica sotto la guida del maestro Fabbri. Trasferitosi all’Accademia di Santa Cecilia a Roma, compì gli studi musicali con Jannacconi. Si perfezionò dunque a Napoli, dove ebbe come maestro Paisiello e dove esordì nel 1815 come operista al teatro Nuovo, con l’opera I solitari di Scozia, con esito felice. In questo periodo acquistò rinomanza in molte città italiane, sia come compositore, sia come maestro di canto. Nel frattempo si era trasferito a Venezia. Nel 1816 andò in scena la sua farsa Malvina; nel 1818 “Il lupo di Ostenda”, opera che ottenne un buon successo. Per la Fenice di Venezia, Vaccaj scrisse anche tre balli: Tinnerkan, Il trionfo di Alessandro in Babilonia e Ifigenia in Aulide. Nel 1822 è a Vienna, quindi a Trieste, poi a Milano e, nel 1824, a Parma. Qui va in scena il suo melodramma semiserio Pietro il Grande. Seguiranno varie scritture per i più grandi teatri italiani: al Carignano di Torino, “La pastorella solitaria”; al San Carlo di Napoli “Zadig e Astartea”. Nel 1825 scrisse, su libretto di Romani, “Giulietta e Romeo”, opera considerata da molti il suo capolavoro e che ebbe, rappresentata alla Carrabbiana di Milano, un impatto positivo sul pubblico. Tra le altre opere scritte da Vaccaj ricordiamo ancora: Bianca di Messina (Torino 1826), Il precipizio (1826), Giovanna d’Arco (Venezia 1827) Saladino e Clotilde (1828), l’Alexi (1828), Saul (Napoli 1829). Rossini, Bellini e Doninzetti, furono i suoi principali punti di confronto. Consolidata la sua fama, il Vaccaj si recò prima a Parigi, quindi a Londra e in Scozia. Nel 1836 va in scena alla Scala “Giovanna Gray”, che fu un vero trionfo. Sempre a Milano, fu insegnante di conservatorio, autore di musica sacra e vocale, nonché di pezzi cameristici. Gli ultimi suoi lavori teatrali sono: Marco Visconti (Torino 1838), La sposa di Messina (Venezia 1839), Virginia (Roma 1844). Alla sua epoca, fu un compositore molto stimato dai contemporanei e a tutt’oggi la sua vasta opera, meriterebbe una rivisitazione critica e accurata.
(COMPOSITORE, MAESTRO DI CANTO; nato a Tolentino 15 marzo 1790, morto a Pesaro 5 agosto 1848)

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