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Esanatoglia

Esanatoglia

Racchiuso ancora oggi dalle mura castellane lambite dal fiume Esino, il borgo si dispone come una sorta di passerella che introduce all’asse viario principale, Corso Vittorio Emanuele, il quale, fino alla sommità della Pieve, è innestato di vie secondarie che portano ai rioni, ognuno con la propria piccola piazza. Vista dall’alto, Esanatoglia sembra vegliata dai sette campanili che ne percorrono il Corso da Porta Sant’Andrea alla parte alta, da dove si esce, attraverso Porta Panicale, verso l’incontaminata vallata di San Pietro. Per la sua forma allungata Esanatoglia era chiamata in passato “città filetta”.

L´audioguida

La visita

Inizia il percorso da Porta Sant’Andrea, ingresso del castrum, che si apre su Piazza Garibaldi dove si affaccia la chiesa di Sant’Andrea. Prosegui poi per Corso V. Emanuele, sulla destra vedrai un edificio fortificato, sede delle milizie risalente al secolo XIV, sulla sinistra la Chiesa di Santa Maria (sec.XIII-XIV). Si può proseguire per via B. Bartocci ed arrivare all’ex Monastero e Chiesa di Santa Maria Maddalena (sec. XIII), sede per le monache benedettine, ora casa albergo per anziani, contenitore di diverse e pregevoli opere d’arte: la cantoria e l’organo attribuiti al bolognese Baldassarre Malamini (sec. XVI). Ritorna in Corso V. Emanuele per proseguire e visitare a sinistra La fonte del Borgo o di San Martino (sec. XII), impianto perfettamente funzionante, le due vasche al di sotto dei due arconi a tutto sesto in pietra locale si differenziano per essere, uno destinato agli uomini, l’altro agli animali. Continuando sempre per la via centrale, sulla destra, in via Bescingolo potrai notare un edificio di abitazione di origine Medioevale denominato “ “Casa delle Tre Porte”: la Porta degli Sposi, la Porta della Vita quotidiana e la Porta della Morte. Continuando si arriva in Piazza G. Leopardi. La storiografia locale ha identificato nell’attuale sede del Municipio l’antica Villa Varano. L’indizio principale, oltre lo stemma presente sulla facciata, è la presenza di un ciclo pittorico risalente alla seconda metà del XV sec. a soggetto cavalleresco, raffigurante i membri della Famiglia Ducale, primo tra tutti Giulio Cesare da Varano. Da vedere anche i dipinti presenti nella loggia Bel Vedere della Villa Varano raffiguranti una veduta del Castrum oltre a scene di caccia e campagna. Adiacenti al Municipio, facenti parte dello stesso complesso, si trovano la ex Chiesa di San Francesco, ora Pinacoteca comunale, dove si possono ammirare gli affreschi del famoso Pittore locale Diotallevi di Angeluccio (1300 -1362) di scuola fabrianese, ed i dipinti di frate Francesco Benigni da Pralboino (1600) di origini bresciane e la Chiesa di San Sebastiano che conserva al suo interno interessanti tele del XVII sec. Risalendo verso Porta Panicale si arriva alla Chiesa della Pieve dedicata a Santa Anatolia. L’attuale edificio è frutto di una lunga serie di rimaneggiamenti, sorto presumibilmente, dopo la decadenza dell’Impero romano, sulle fondamenta di un tempio pagano. In una epigrafe latina, datata I sec. A.C., scolpita a lato della facciata laterale esterna, alla base del quattrocentesco campanile, si possono desumere le origini di Esanatoglia, dove appare il termine “AESAE” , indicativo di un vico con un tempio dedicato a Giove Celeste al quale va ricollegata la denominazione del fiume Esino che lambisce l’abitato. Ti segnaliamo che uno dei maggiori esponenti del futurismo italiano, IVO PANNAGGI, allievo di Marinetti e cofirmatario insieme a Prampolini e Paladini del “Manifesto dell’Arte Meccanica”, crea per casa Zampini, residenza privata sita in Piazza Cavour, tra il 1923 ed il 1926, l’arredo di quattro stanze di abitazione, Due di queste, “la sala pranzo e la camera letto” sono tutt’oggi presenti all’interno della casa, la “stanza della radio” è andata distrutta, mentre “l’anticamera” è conservata presso la pinacoteca civica di Macerata.

Da non perdere

Palazzo Comunale

Per approfondimenti vai alla sezione turismo del sito del comune di Esanatoglia.

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