Arte e Cultura
Il Polittico

Il Polittico

Il polittico, datato 1489 e firmato alla base del trono della Vergine, proviene dalla dismessa chiesa di S. Maria del Pozzo.

La narrazione sacra, iscritta entro archi ribassati, abbandona il tradizionale fondo oro a favore di un cielo plumbeo che si va rischiarendo all’orizzonte.

Al centro la Madonna è assisa in trono nell’atto di sostenere il Bambino mentre si erge ritto sulle sue ginocchia volgendosi verso San Pietro per affidargli le chiavi del Paradiso.

Dal trono pendono, in modo solo apparentemente casuale e distratto, da un lato un mazzo di garofani rossi simbolo dell’incarnazione e passione di Cristo nonché della Chiesa, dall’altro alcune rose bianche emblema di Maria e della maternità. Nella tavola sovrastante appare l’Ecce Homo circondato dagli strumenti della passione: una lancia, una canna con la spugna e i flagelli.

A destra e a sinistra si evidenziano i mezzi busti di S. Michele Arcangelo e di S. Martino a cavallo i quali chiudono l’ordine superiore. Fanno da corona alla Madonna, S. Pietro identificato dal libro e dalle chiavi e S. Paolo contraddistinto dalla spada.

Nel timpano, tra due cornucopie traboccanti di pomi, è posto il sudario con l’immagine di Cristo coronato di spine. Secondo l’accurata descrizione offerta nel 1834 dallo storico maceratese Amico Ricci, la pala doveva comporsi di una predella, con molte storie e figurine minute, oggi scomparsa. Il polittico rappresenta una chiave di volta verso l’adozione dei precetti rinascimentali sia nella resa delle figure che nel disegno architettonico e decorativo della cornice.

Le colonnine tortili sono qui sostituite da pilastri lineari, gli archi a tutto sesto hanno preso il posto di quelli ogivali polilobati, le guglie ed i pinnacoli sono rimpiazzati da un architrave e da un timpano.

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