Arte e Cultura
Chiesa di San Rocco di Montecosaro

Chiesa di San Rocco di Montecosaro

La chiesa di San Rocco di Montecosaro venne costruita alle porte del borgo nel 1447, per sciogliere un voto dei montecosaresi colpiti da una grave pestilenza. Nel 1576 venne abbellita con i magnifici affreschi del catino e dell’arco absidale, eseguiti da Simone de Magistris da Caldarola.
Agli inizi dell’800 si aggiunsero i due altari laterali, provenienti dalla chiesa di S.Maria del Monte appena demolita. La sagrestia ed il grazioso campanile a vela vennero infine edificati nel 1887. La chiesa è a pianta ottagonale, con soffitto a capriate sostenuto da una possente colonna centrale. La visita dell’intemo può iniziare dalla pala con la Vocazione di S.Matteo, attribuita a Simone de Magistris ma risultante dall’unione di due distinte tavole. Nella lunetta è raffigurata una Madonna con Bambino di pittore ignoto dei primi decenni del ‘600; sotto si profilano invece le figure di S.Matteo e del Cristo, seguiti da apostoli espressivi e ricchi di gestualità. Vediamo scorrere Pietro, Andrea con la croce del suo martirio in spalla ed il volto imberbe di S.Giovanni, rivolto a quello che con ogni probabilità è S.Giacomo. Segue l’altare laterale destro che ospita una statua lignea di S.Rocco ed una pittura murale in cui sono raffigurati la Madonna, S.Rocco e S.Lucia.
Arriviamo così agli importanti affreschi del catino absidale, col borgo di Montecosaro sotto la protezione di S.Rocco, di S.Sebastiano e della Madonna della Misericordia, anch’essi attribuiti a Simone de Magistris. All’interno di un’unica rappresentazione, egli racchiude tre importanti simboli di devozione popolare: l’Assunta, qui raffigurata come Madre di Misericordia; S.Sebastiano, invocato da secoli contro la peste e l’emergente figura di S.Rocco. La scena è allietata in alto da sei angioletti festanti e chiusa in basso da uno scorcio della Montecosaro della seconda metà del ‘500. Nella comice che delimita il complesso pittorico, compaiono oggetti che alludono alla liturgia: la mitria, il calice, la navetta e l’incensiere.
Proseguendo verso sinistra, notiamo una tela con S.Ignazio nell’atto di presentare la regola gesuitica. A breve distanza segue l’altare dedicato a S.Antonio, ripreso in una tela settecentesca mentre reca in braccio il Gesù Bambino. La visita si conclude con lo stendardo della Confraternita della Divina Misericordia, posto a ridosso del portale d’ingresso e dipinto nel 1835 da Giuseppe Dominici di S.Paolo di Jesi.

Tratto dalla sezione turismo del sito del comune di Montecosaro.

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