Arte e Cultura
Chiesa S. Tommaso di Potenza Picena

Chiesa S. Tommaso di Potenza Picena

Il monastero di S. Tommaso Apostolo di Potenza Picena è uno dei più antichi insediamenti del secondo ordine francescano. Secondo la tradizione, il cenobio sarebbe stato fondato, vivente S. Chiara, da due consorelle della Santa.
Alle fondatrici vengono pure attribuite alcune tonachelle ancora oggi conservate nel luogo. Il monastero rivela un’architettura povera, in sintonia con gli ideali dell’ordine francescano, e si è sviluppato con interventi di vario tipo nel corso dei secoli, occupando una vasta area del centro storico, dalla parte di tramontana. La chiesa invece, è stata ricostruita tra la fine del sec. XVII e gli inizi del seguente, demolendo quasi del tutto la precedente struttura. Infatti l’interno mostra linee e decorazioni barocche. Fanno eccezione gli altari in pietra policroma di stile neoclassico, realizzati nel 1780.

Sopra i due laterali sono altrettanti dipinti (“L’ Annunciazione” e “L’ Immacolata tra i SS. Gioacchino e Anna, Francesco e Chiara d’Assisi”) forse di scuola romana (fine sec. XVII – inizi sec. XVIII). La pala dell’altare maggiore, invece, che raffigura l’incredulità di S. Tommaso, è stata attribuita a Francesco Caccianiga (1700-1781). Nel cenobio è sempre stata in vigore la regola francescana; le monache hanno fatto vita comune. Fino all’arrivo delle armate napoleoniche, nel 1797, il monastero possedeva vari beni terrieri, in genere ricevuti con lasciti testamentari da persone pie. Le soppressioni napoleoniche e ancor più quelle post-unitarie del commissario Lorenzo Valerio (1861) determinano uno sconvolgimento dell’assetto, non solo economico, del monastero. Questo però è sopravvissuto alle vicissitudini, tanto che, nel 1881, per alcuni anni, il monastero di S. Tommaso ha ospitato anche le monache benedettine di S. Caterina, cui era stata imposta, per decreto, la concentrazione presso altro istituto. La famiglia religiosa, cresciuta di numero e prosperata nella prima metà di questo secolo, soffre oggi di carenza di vocazioni. Il primo documento che lo riguarda è una bolla, in pergamena, emessa dal pontefice Gregorio IX in data 20 ottobre 1227.

Tratto dalla sezione turismo del sito del comune di Potenza Picena

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