Arte e Cultura
Convento degli Zoccolanti di Potenza Picena

Convento degli Zoccolanti di Potenza Picena

Il convento degli Zoccolanti di Potenza Picena risale alla fine del Quattrocento, anche se sono documentati precedenti tentativi di insediamento degli Zoccolanti a Potenza Picena.
Infatti, nel 1463, il papa Pio II, con due bolle inviate al Comune, promuoveva la costruzione di un convento presso la chiesa di S. Girio. I frati però, forse anche a causa dell’insalubrità della valle del Potenza, preferiscono un luogo più vicino al centro abitato. Viene scelta la collina prospiciente la porta di Galiziano.

Nel giugno 1498 il pontefice autorizza l’insediamento e l’anno successivo si pone la prima pietra del convento e della chiesa, dedicata a S. Antonio da Padova.
Accanto vi sono orti ed una selva. I frati di Monte Santo sono appartenuti al ramo dei “Riformati”, i quali – come è noto – si sono fusi con quelli dell’Osservanza in questo dopoguerra.
Nei secoli XVIII-XIX vi si mantiene uno studio di filosofia per chierici di “Professorio”, i quali possono usufruire di una biblioteca abbastanza ricca.
Importanti alcune opere pittoriche che ornano la chiesa, nella quale hanno avuto sepoltura alcune tra le famiglie santesi più in vista: i Marefoschi, gli Scoccia, i Mancinforte. Questi ultimi sono stati i committenti della tavola, attribuita a Bernardino di Mariotto (“Madonna col Bambino tra i Santi Francesco e Antonio” – anno 1506), ora conservata in Comune, e della nota “Crocifissione” del veneto Palma il Giovane (1599).

Rilevante anche la pala dell’altare maggiore di Simone De Magistris (1576).Pure il convento dei minori riformati subisce le soppressioni napoleoniche. Gli stabili vengono venduti a privati, i quali modificano e manomettono le strutture, che verranno utilizzate anche come lazzaretto durante l’epidemia di tifo del 1817.
Al tempo della Restaurazione, nel 1831, i frati riacquistano il convento ed il terreno annesso. Dieci anni più tardi riapre anche lo studio di filosofia. Una nuova soppressione si verifica dopo il 1861: lo stabile è demanializzato e trasformato anche in caserma militare. I frati sono rientrati in possesso della chiesa e del convento alla fine del secolo scorso; poco dopo è iniziata l’opera di ricostruzione. Delle decorazioni che ornavano la vecchia chiesa restano solo alcuni piccolissimi frammenti di affreschi.
Oggi il convento di Potenza Picena è sede del centro missionario della provincia dei Frati minori e custodisce, all’interno, un ricco museo missionario.

Tratto dalla sezione turismo del sito del comune di Potenza Picena

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