Arte e Cultura
Il Filippo Marchetti di Camerino

Il Filippo Marchetti di Camerino

Il primo teatro pubblico, interamente in legno, sorge a Camerino nel 1728 con il nome iniziale “La Fenice”. Il nuovo edificio teatrale in muratura, voluto dal Municipio e da esponenti dell’aristocrazia cittadina, viene progettato nel 1845 da Vincenzo Ghinelli (1792 – 1871), un importante architetto teatrale che ha anche progettato i teatri di Senigallia, Urbino, Cesena, Fabriano e Pesaro. Il teatro ha una pianta a ferro di cavallo con tre ordini di palchi e un loggione a balconata. Nella sala la decorazione dei palchi è di gusto neoclassico ed è opera dei decoratori camerinesi Girolamo Domenichini e Giuseppe Rinaldi. I palchi di proscenio sono chiusi entro colonne con capitelli in stile egizio; nel proscenio vi sono quattro medaglioni con il ritratto di illustri camerinesi: Domenico Ridolfini, condottiero del Cinquecento; Camillo Lilli, storico del Seicento; Giovanni Antinori, architetto del Settecento; Alfonso Da Varano, poeta del Settecento.
Si accede alla platea da un elegante foyer con quattro colonne, mentre si sale ai palchi attraverso una coppia di scaloni posti in diagonale con pianerottoli stondati. Il teatro, a cui in un primo tempo è stato attribuito il nome di “La Nuova Fenice”, si apre con l’esecuzione delle opere Gentile da Varano del compositore locale Filippo Marchetti e Maria di Rhoan di Donizetti. Restaurato una prima volta nel 1872, nel 1881 viene dedicato al musicista Filippo Marchetti (1831 – 1902) con la messa in scena del suo melodramma più celebre, il Ruy Blas, composto nel 1869. Nel 1905 il teatro è oggetto di una secondo restauro ad opera del pittore Francesco Fontana, che nel soffitto realizza cinque medaglioni con altrettanti episodi del Ruy Blas. Riaperto nel 1990, contiene nel sottopalco resti di un criptoportico d’epoca romana. Capienza di 520 posti.

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