Arte e Cultura
Il G. Verdi di Pollenza

Il G. Verdi di Pollenza

Dopo la decisione di non procedere alla ristrutturazione del vecchio teatro della maschera nella rigida struttura del palazzo comunale, il 16 gennaio 1873 la Commissione preposta alla costruzione di un nuovo teatro a Pollenza decise di affidare l’incarico della progettazione del teatro Giuseppe Verdi all’architetto settempedano Ireneo Aleandri.
I lavori iniziarono fine luglio dello stesso anno e durarono dieci anni. La sala a ferro di cavallo ha due ordini di palchi con parapetti a fascia e pilastri lignei arretrati. Il loggione è realizzato come un’unica balconata, il soffitto della sala, a tutto sesto, poggiante sui muri perimetrali. L’arco scenico è sostenuto da due pilastri binati d’ordine composito che racchiudono i quattro palchi di ribalta. Il teatro di Pollenza è l’ultima opera progettata dall’Aleandri, a causa delle maggiori difficoltà a recarsi in cantiere, l’ultraottantenne professionista fu sostituito nella direzione dei lavori dall’architetto romano Francesco Vespignani, che portò a compimento la costruzione dell’edificio nel 1883.
La decorazione del teatro fu affidata: a Vincenzo Andreani, aiutato dai fratelli, per la parte degli arredi legnei e delle decorazioni; al pittore Pietro Giovannetti di Ancona per i motivi floreali del soffitto, dell’atrio e dei palchi; ad Annibale Brugnoli per i quattro grandi ovali del soffitto dipinti con le allegorie (musica, danza, commedia e tragedia). Il 31 luglio 1883 avvenne l’inaugurazione del nuovo teatro con la Favorita di Doninzetti, direttore d’orchestra Roberto Amadei. Esecutori i cantanti Falconis, De Bernis, Purarelli ed il concittadino Paolo Pelagalli – Rossetti. Organizzatore dello spettacolo il Maestro Vedasto Vecchietti ed il M.se Cesare Lazzarini. Capienza: n. 254 posti (platea n. 67, 28 palchi per totali posti 127, loggione n.60)

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