Arte e Cultura
Il Vaccaj di Tolentino

Il Vaccaj di Tolentino

Nel 1787 il Consiglio comunale di Tolentino delibera un “piano” per il finanziamento e la costruzione di un teatro pubblico capace di assicurare alla città decoro e spazio adeguato per gli spettacoli. L’iniziativa per la costruzione dell’edificio viene assunta direttamente dal Consiglio comunale, che diventa proprietario dello stabile senza ricorrere alla consueta istituzione di un Condominio teatrale. Tra i finanziatori dell’opera appare anche il cardinale Filippo Carandini, Prefetto della Sacra Congregazione e fratello di Anna Carandini, che aveva sposato il conte Domenico Parisani. Come atto di riconoscenza il Consiglio delibera nel 1788 di denominare l’edificio Teatro dell’Aquila, riprendendo il nome dallo stemma della famiglia Carandini. Il Consiglio fissa inoltre le caratteristiche fondamentali del nuovo teatro: tre ordini di palchi e un quanto ordine “chiamato volgarmente Piccionara”. Inoltre si riconferma il principio che lo stabile rimane di proprietà del Municipio, mentre l’uso dei singoli palchi può essere acquistato da privati con diritto di prelazione dei Consiglieri comunale e delle loro famiglie. L’incarico per la progettazione e la decorazione è affidato all’architetto e pittore Giuseppe Lucatelli (Mogliano 1751 – Tolentino 1828), che porta a termine lavori nel 1795.

Lucatelli, ispirandosi a Vanvitelli e Piermarini,realizza una facciata dalle linee sobrie ed armoniche, che si sviluppa insenso orizzontale con una mensola modanata spezzata da tre ingressie che riceve slancio verso l’alto grazie all’emiciclo superiore. L’internopresenta una pianta a ferro di cavallo con tre ordini di palchi e il loggione. I tre ordini sono caratterizzati da grandi paraste con capitellicorinzi. Un altro elemento caratterizzante è la grande volta “a ombrello” che, partendo dalle lunette del loggione, si raccoglie verso il motivo a stucco del grande medaglione centrale. Delle originarie decorazioni pittoriche del Lucatelli sono rimaste solo quelle del foyer, mentre alcuni pannelli dipinti, che decoravano i palchi, si trovano presso il Palazzo comunale. L’attuale decorazione risale al 1881 ed è opera del pittore Francesco Fontana, che è anche l’autore del sipario, dove sono rappresentati l’umanista Francesco Filelfo e il condottiero di ventura Nicolò Maurizi, ambedue tolentinati. Il teatro viene aperto al pubblico il 10 settembre 1797, festa di S. Nicola, dopo la firma del Trattato di pace tra Napoleone Buonaparte e la Santa Sede. Per l’inaugurazione si rappresentano gli oratori di due importanti musicisti della Scuola napoletana operanti nelle Marche: Nicola Zingarelli (1752 – 1837), maestro di cappella della Santa Casa di Loreto; Giuseppe Giordani detto “il Giordaniello” (1743 – 1798), maestro di cappella della Cattedrale di Fermo.

Del primo vanno in scena Il Figliol prodigo e Giuseppe in Egitto, mentre s’ignorano i titoli del secondo autore. Nel1882, in occasione della riapertura dopo i lavori di restauro, il teatro èintitolato al musicista tolentinate Nicola Vaccai (1790 – 1848), autore dialcuni melodrammi fra cui ricordiamo Zadig e Astartea, La pastorellafeudataria, Giulietta e Romeo, opera considerata il suo capolavoro. Per l’occasione sono messi in scena il terzo atto della Giulietta e Romeo di Vaccai e il Salvator Rosa di Carlo Gomez. Il teatro, restaurato nel 1985, viene riaperto con un concerto lirico strumentale con il soprano Cecilia Gasdia. Capienza di 478 posti.

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