Storia e Tradizioni
Venerdì Santo di Recanati

Venerdì Santo di Recanati

Un nutrito gruppo di volenterosi confratelli di Recanati si mette all’opera già qualche mese prima che arrivi la settimana Santa. Costoro pensano all’addobbo della Chiesa di S. Vito calando teli neri lungo le colonne, con luminarie appropriate e ricostruendo lo scenario che rappresenta il Monte Calvario sul quale vengono issate le tre croci e dove sono posizionate le statue. Essi predispongono tutto quanto occorrerà per rievocare le ultime Tre Ore della passione di Gesù e la sua morte in croce che la tradizione religiosa cristiana vuole siano accadute durante il venerdì precedente la Pasqua: il Venerdì Santo, appunto. Scesa la sera, parte la Processione. Questa di Recanati è sicuramente una tra le più solenni e particolari della zona. I componenti della Confraternita e della Congregazione vi prendono parte camminando incappucciati, bianchi e neri, in segno soprattutto di umiltà. Durante la Processione si procede per la strade cittadine accompagnati da preghiere e canti del clero e del popolo, in alternanza con musiche eseguite dalla Banda cittadina “B.Gigli”.

Il ritmo della marcia della Processione è dato dal battere cadenzato della scandola, uno strumento di legno che, nella Settimana Santa, sostituisce il suono delle campane. Apre la processione i sacconi bianchi disposti in due file parallele e portano in mano oggetti in legno che ricordano la passione di Cristo. Fra i sacconi bianchi ci sono anche quelli mandati dalla famiglia Leopardi che si distinguono dal Rosario nero legato in vita.
Poi ci sono i bambini e le pie donne, la Banda comunale, gli amministratori e i sacerdoti. Uno di loro mostra un reliquiario che custodisce un piccolo pezzo del legno della vera Croce. Subito dopo procede il catafalco, con sopra la statua del Cristo morto, e sospinto da alcuni sacconi neri, mentre altri sacconi neri portano a spalla le statue a grandezza naturale di tre dei quattro personaggi principali che, secondo il racconto evangelico, assistettero sicuramente alla morte di Gesù.

Tratto dalla sezione turismo del sito del comune di Recanati

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