Storia e Tradizioni
Palio di San Giovanni di Porto Recanati

Palio di San Giovanni di Porto Recanati

La corsa per la conquista del Palio di San Giovanni, patrono di Porto Recanati, è tradizionalmente disputata il sabato della terza settimana di agosto. La manifestazione ha delle caratteristiche molto particolari, che la differenziano da altre rievocazioni storiche, perché non si ispira al periodo medievale, con giochi equestri o tenzoni tra cavalieri, ma viene riproposta una tradizione della vita del paese, la cosiddetta sciabbega. Il termine dialettale indica una caratteristica imbarcazione da lavoro utilizzata per la pesca, con la rete da costa. La manifestazione si riferisce a un arco di tempo che va dal 1893, anno dell’autonomia, sino al periodo che segnò le prime grandi mutazioni nella struttura sociale del paese, con l’inizio di una certa industrializzazione del territorio.

Il Palio di San Giovanni esalta la fatica, il coraggio e la lotta dell’uomo, abitante dell’allora borgo marinaro, per avere un pezzo di pane sulla tavola, cioè per la sopravvivenza. La corsa per il Palio prende spunto dall’abilità che contraddistingueva i migliori equipaggi, dallo sforzo dei loro componenti (chiamati sciabbegotti) e dallo spirito di competizione che animava tutte le fasi della pesca, dall’imbarco all’avvistamento del banco di pesce, dalla calata delle reti in mare fino al loro ritiro in secca . Era punto d’orgoglio dimostrare di essere stati più bravi degli altri in tutte le operazioni, compresa quella di portare il pesce al mercato ittico per primi, al fine di ottenere il prezzo più alto. I quartieri cittadini che si contendono il Palio sono quello di Castelnuovo, San Marino, il Centro, Montarice, Santa Maria in Potenza, Europa e Scossicci, ognuno rappresentato da ciurme (squadre) di dieci elementi che si sfidano, senza esclusione di colpi, in una corsa a staffetta per le vie cittadine, trasportando a spalla due ceste, collegate con un bastone e ricolme di pesce proprio come un tempo facevano i loro nonni. Suggestivo è il passaggio del testimone, che consiste appunto nelle ceste che contengono il pesce.

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