Quella volta a Rocca Varano di Emanuel Ventriglia

 

Quella volta a Rocca Varano di Emanuel Ventriglia

Quella volta a Rocca Varano di Emanuel Ventriglia

AUTORE:
EMANUEL VENTRIGLIA

TITOLO:
Quella volta a Rocca Varano

TESTO:
TUTTO E’ COMINCIATO CON UNA MIA RICERCA PER LA SCUOLA
La Rocca Varano fu costruita all’inizio del XII secolo sullo sperone roccioso fra le valli del Chienti e del suo affluente, il torrente San Luca, a sud di Camerino. Fu tra le fortificazioni più importanti dei Da Varani, signori di Camerino. Dopo la fine del ducato fu trasformata in casa colonica, restaurata dal comune di Camerino e poi utilizzata come centro di convegni, mostre e spettacoli. Si può ammirare lo splendido panorama sul paesaggio circostante. Originariamente fu la residenza fortificata dei Da Varano e, per un periodo, rappresentò la fortuna degli stessi signori che imponevano pedaggi a chi attraversava l’Appennino da Roma all’Adriatico e viceversa. In seguito, dopo il sacco svevo (1259), i Da Varano ampliarono il loro potere nella città camerte fino a diventarne i signori indiscussi e fecero costruire il loro palazzo fortificato sulle mura della città. Rocca Varano allora si trasformò in rocca ed entrò a far parte del sistema difensivo dello Stato camerte, un sistema particolarmente efficiente formato da diversi punti di avvistamento.
Nel 1384 Giovanni di Berardo Varano fece eseguire lavori di trasformazione ed adattamento ai nuovi usi. Presumibilmente i lavori sono quelli che ancora oggi si vedono sulle mura in vista e riguardano la costruzione della seconda cinta muraria che fa capo al ponte levatoio (lato ovest). Tale cinta, ad ovest, comprende il nuovo corpo di guardia, include la torre maestra (alta ben 19 metri) Questa torre si prolunga ad L con la scuderia. Le mura si presentano all’esterno con filari di pietra calcarea alternati ad arenaria, due formazioni rocciose presenti nel territorio, che denotano una certa finezza stilistica dei mastri muratori che vi operarono. Con il decadere dell’importanza strategica e politica dei luoghi e con l’avvento della polvere da sparo che imponeva nuovi sistemi di combattimento e di difesa, le parti della Rocca, come ad esempio la torre, cominciarono a cadere in disuso e quindi in rovina, ma si salvò perché fu trasformata in casa colonica, mentre altre costruzioni dei Da Varano furono trasformati in villa (Lanciano, Rocca d’Aiello).

LA RICERCA HA ACCESO LA MIA FANTASIA… ED ECCO LA MIA STORIA

QUELLA VOLTA A ROCCA VARANO

C’era una volta un terribile drago, tutto nero, con gli aculei sulla schiena, la coda spinata, i denti affilatissimi e gli occhi infuocati. Viveva nelle rovine della torre di Rocca Varano e non faceva avvicinare nessuno, era il terrore della vallata.
Una notte, mentre sorvolava il castello, il drago vide un cavaliere senza paura avvicinarsi al castello.
A un certo punto il drago si mise davanti all’ entrata per fermare il cavaliere.
– Cosa vieni a fare qui ? disse il drago.
– Devo salire in cima a quella torre, devo sbrigare una faccenda. Tu però non mi seguire! Disse il cavaliere.
Vedendo che il cavaliere non aveva nessuna paura il drago pensò che fosse cieco e decise di fingere di essere una persona in carne e ossa per poterlo aggredire al momento giusto.
Allora il giovane si avviò, mentre il drago lo osservava allontanarsi. Il drago decise di seguirlo.
Quando il drago arrivò, vide il cavaliere che era in piedi e fermo in cima alla torre, così si avvicinò per divorarlo cogliendolo di sorpresa, dato che il ragazzo era di spalle.
Mentre il drago lo attaccava, il giovane cavaliere si voltò velocemente sguainando la spada e lo colpì in pieno petto con un colpo mortale.
Poi il drago cadde nel vuoto e il cavaliere prese il cuore d’ oro del drago. In realtà il cavaliere non era affatto cieco ma la sua astuzia lo portò a sconfiggere il drago e alla vittoria.
Da allora il cavaliere visse felice e contento nel suo castello, quanto al drago ha avuto quello che si meritava e nessun altro drago fu mai più visto da quelle parti.

di Emanuel Ventriglia, Classe Quarta Istituto Comprensivo “U. Betti” Camerino – Plesso “Salvo D’Acquisto”

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