Quella volta a Rocca Varano: Una ragazza dal cuore da guerriera di Camilla Gamberoni

 

Quella volta a Rocca Varano: Una ragazza dal cuore da guerriera di Camilla Gamberoni

AUTORE:
CAMILLA GAMBERONI

TITOLO:
“La Rocca di Varano” – “Quella volta a Rocca Varano: una ragazza dal cuore da guerriera”

TESTO:
La Rocca di Varano
La Rocca di Varano rappresenta una delle rocche camerti che formano il sistema difensivo del territorio. E’ la più complessa ed importante.
Essa, situata sulla sommità di uno sperone roccioso, domina la valle del fiume Chienti e le strade che collegano il territorio delle Marche con quello dell’Umbria.
La funzione principale di questa rocca, in passato, era quella di controllare le persone che passano lungo la valle del Chienti e di riscuotere le tasse (cioè prendere soldi) da parte dei mercanti, dei pellegrini e dei viaggiatori che si dirigevano o verso il mare o verso le montagne dell’Appennino per andare verso l’Umbria.
La Rocca di Varano, nella prima fase, cioè già prima di Rodolfo di Gentile da Varano era, probabilmente, come tutte le fortezze camerinesi, formata da una torre maestra (A) ed un edificio affiancato ad essa detto palatium (B).
La torre maestra veniva costruita sul punto più alto del monte o della roccia e con muri molto spessi.
Per rendere più difficile l’entrata dai nemici, la torre aveva un ingresso rialzato da terra mediante una scala a pioli.
La torre era il luogo in cui viveva il signore feudatario. Di solito le stanze si trovavano al secondo o al terzo piano ed erano molto strette.
Il palatium (l’edificio vicino alla torre maestra) prima è stato usato come magazzino o come rifugio, e poi, durante la signoria dei Varano, come abitazione del castellano.
Il palatium aveva di solito due piani; i locali al piano terra avevano la volta a botte che serviva a rendere l’edificio più robusto e sicuro.
Insieme alla torre maestra ed al palatium è stato costruito, fin da subito, il grande muro di cinta esterno (D) per proteggere la torre e l’edificio (palatium) nel lato in cui era ed è più facile avvicinarsi alla rocca.
Il muro di cinta D (che sta cioè sul perimetro) è infatti molto alto e molto spesso.
I muri di cinta costruiti invece più tardi sul lato opposto (quello verso la valle del fiume Chienti e la superstrada) sono più sottili perché si trovano sulla parte più ripida dello sperone di roccia, dove era molto difficile per i nemici arrampicarsi.
In questa prima fase, la Rocca di Varano aveva anche l’ingresso fortificato con il ponte levatoio (C) e la cisterna (E) per la raccolta dell’acqua piovana all’interno del palatium.
La cisterna per la raccolta dell’acqua piovana era una specie di stanza, che si trovava all’interno del palatium.
La Rocca di Varano, insieme a tanti altri castelli e rocche faceva parte del grande sistema che serviva per difendere il territorio di Camerino.
Più tardi, durante la seconda fase, intorno al 1239, quando ne appare proprietario Rodolfo di Gentile Da Varano, la Rocca Varano viene ampliata con il cortile (I), il portico (H), la costruzione di un’altra ala dell’edificio usata come abitazione (F) e la torre di guardia (G)
Con Berardo di Varano la famiglia inizia ad avere più potere e controllare un territorio sempre più vasto.Con i figli di Berardo (Rodolfo I e Rodolfo II) il territorio controllato dalla Signoria da Varano arrivava al mare a Civitanova e verso le montagne a Visso e Sarnano.
Negli anni 1381-1382 Giovanni di Berardo Da Varano fa fare tanti lavori: fa restaurare alcune rocche, amplia Rocca Varano, fa costruire nuovi castelli come il Castello di Beldiletto e fa realizzare la cosiddetta “intagliata” che andava da Torre Beregna al castello di Pioraco.
Durante questa terza fase Rocca Varano viene ampliata con una seconda cinta muraria (N), la realizzazione dell’ultima ala del castello (L) e la costruzione del locale con la volta a botte usata come scuderia con sopra un cortile per le armi (M)

UNA RAGAZZA DAL CUORE DA GUERRIERA
C’era una bambina di nome Camilla che era la figlia del duca.
Lei non amava cucinare, tessere, cucire, ma questo alla sua mamma, la duchessa, non voleva dirlo.
Un pomeriggio, mentre guardava suo fratello Matteo allenarsi con la spada e l’arco, pensò che nella notte mentre tutti dormivano poteva andare nella scuderia e vedere i cavalli.
Dopo aver cenato cominciò il suo piano: fece finta di dormire.
Appena la madre entrò nella sua stanza e si mise a letto, Camilla cominciò a togliersi quel vestito largo che toccava fino terra, e a mettersi i pantaloni e la maglietta di suo fratello anche se gli stava un po’ piccola.
Questa cosa di uscire e andare nella scuderia diventò un’abitudine. Una notte vide un puledrino appena nato, ci fece subito amicizia ed iniziò ad addestrarlo.
Un giorno suo fratello Matteo provò a salirci sopra, ma non ci riuscì, da lì Camilla capì che non si faceva sellare da nessuno se non da lei.
Passarono gli anni e Camilla un giorno, il giorno prima che ci fu una battaglia, disse alla mamma che voleva smettere di cucinare, cucire e mettersi quei vestiti lunghissimi e larghissimi.
La mamma non essendo d’accordo le disse che non poteva, ma Camilla le rispose che se ci fosse stata una battaglia lei sicuramente sarebbe partita con il cavallo.
La mamma non sapendo cosa fare visto che il duca stava fuori ad allenarsi disse di sì. Camilla andò al settimo cielo.
Il giorno dopo, in battaglia, Camilla salvò Rocca Varano e tutta la famiglia: la mamma era felicissima per lei e da lì tutti capirono che era la ragazza dal cuore di guerriera.

3° classificato concorso #IOSCELGO di Camilla Gamberoni, Classe Quarta Istituto Comprensivo “U. Betti” Camerino – Plesso “Salvo D’Acquisto”

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