Grotta di San Vittorino
La grotta di S. Vittorino, patrono di Pioraco, si trova dietro la Caserma dei Carabinieri ed è raggiungibile salendo una scala di cemento. Nel VI sec., Vittorino si ritirò qui in penitenza dopo aver donato tutti i suoi beni ai poveri per dedicarsi a Dio.
Vittorino, fratello di San Severino, patrono dell'omonima città, si rifugiò prima nelle grotte di Sant’Eustachio, dove poi sorse un eremo benedettino. Durante il suo eremitaggio affrontò dure tentazioni, tra cui quella del demonio che gli apparve sotto le sembianze di una donna. Per espiare, si sottopose a una penitenza severa, restando a lungo appeso a un albero con le mani legate ai rami. Dopo essere diventato molto popolare, si rifugiò nella grotta di Pioraco, dove morì nel 538 dopo anni di preghiera. I cittadini di Pioraco venerarono le sue spoglie, eleggendolo loro patrono e inserendo la sua figura nello stemma comunale, poi sostituito nel 1870 da un gambero rampante. Il luogo di ritiro può essere raggiunto inerpicandosi su per una ripida scaletta, a circa cento metri di dislivello al di sopra del centro abitato, si arriva ad una piccola grotta chiusa da un’inferriata di ferro battuto contenente un altare. La grotta richiama alla mente analoghi luoghi sparsi per i Monti Appennini in cui si rifugiarono molti Santi anacoreti nel Medioevo. A San Vittorino fu dedicata anche La Pieve, Ia chiesa più antica di Pioraco che, dopo vane ricostruzioni, dal 10 settembre 1950 conserva di nuovo le spoglie del Santo riportatevi dal Duomo di Camerino dove erano rimaste per più di 200 anni.