Chiesa del SS Crocifisso d’Appresso
Su un terreno di proprietà della famiglia Chierichetti antica famiglia nobile di Mogliano, all’imbocco della strada che conduce alla Chiesa del S.S. Crocifisso d’Ete, fu edificata una cappella senza altare, con un affresco raffigurante la Trinità, simile a un’immagine molto più antica nella Chiesa del Crocifisso d’Ete.
Durante il recente restauro sono emerse alcune date e nomi realizzate dai pellegrini per lasciare un segno del loro passaggio. Un’incisione: 1471 prova che l’opera risale ad un periodo precedente, quando era già oggetto di adorazione da parte dei pellegrini. Dopo la morte di Domenico Chierichetti nel 1655, la proprietà della cappella passò all’Opera Pia Santa Maria di Piazza. I signori Girolamo Scorolli e Giandomenico Giannetti, allora amministratori della stessa Opera Pia, decisero di costruire una chiesa in onore di questa immagine tanto venerata, affinché la moltitudine di pellegrini potesse adempiere ai propri voti, dato che delle esondazioni spesso coinvolgevano il fiume Ete, non permettendo loro di raggiungere la chiesa del Crocifisso d’Ete.
Dopo che l’arcivescovo di Fermo, cardinale Carlo Gualtieri, ne approvò l’edificazione con decreto del 2 maggio 1659, iniziarono subito i lavori per la costruzione della chiesa. La parete con l’affresco fu murata in testata alla nuova chiesa. La costruzione fu completata in breve tempo con una spesa di 70 fiorini e fu d’ora in poi denominata Crocifisso d’Apresso, forse per la vicinanza alla chiesa principale del Crocifisso d’Ete. Questa nuova chiesa serviva per accogliere i tanti pellegrini, che a quel tempo erano molto numerosi e venivano anche da molto lontano. Sebbene piccola (circa 6 metri per 4 metri) era molto visitata e venerata. Al suo interno un altare sopra al quale era posto il bellissimo affresco raffigurante la Trinità di Dio. Dio Padre siede sul suo trono e tiene il Figlio crocifisso, avvolto nel suo mantello. Lo Spirito Santo sotto forma di colomba siede sulla trave trasversale della croce.
Nel 1677 lo stesso arcivescovo ordinò agli amministratori di Santa Maria di Piazza di occuparsi della consacrazione della chiesa. Nella visita pastorale dell’Arcivescovo Card. Ginnetti si afferma che questa chiesa fu edificata allo scopo della devozione quotidiana dei fedeli, in seguito alle numerose grazie che dagli stessi quasi ogni giorno erano ricevute. Settimanalmente venivano celebrate due messe e la sua festività il 14 settembre, giorno dell’Esaltazione della Croce di Cristo, alla quale partecipavano, oltre ai pellegrini, le confraternite di Mogliano. Poi, nel 1727, Alessandro Borgia arcivescovo di Fermo incorporò questa proprietà nel patrimonio della Chiesa di San Grisogono, riducendo notevolmente l’importanza della Chiesa. Nella visita pastorale del 1765, il cardinale Urbano Paracciani ordinò necessari restauri ma mancavano i fondi a causa di una grande carestia. La loggia antistante la chiesa crollò nel 1786, probabilmente in conseguenza dei frequenti terremoti. Il 6 novembre 1916 la chiesa fu acquistata dalla Confraternita del SS. Sacramento di Mogliano. Ancora oggi le famiglie del quartiere si stanno occupando della conservazione della chiesa e del restauro dell’affresco dell’altare per pregare settimanalmente il rosario, soprattutto nel mese mariano di maggio, quando è tradizione recitare quotidianamente la preghiera del rosario.